1911-2011: la crisi libica vista da Montecitorio e Palazzo Madama

Italiano
Quando: 
Venerdì, 10 Ottobre, 2014 - 17:30
Dove: 
Centro Piemontese di Studi Africani - Via Vanchiglia 4/E, Torino

Sempre il 10 ottobre presso la sede del Centro si è tenuta la presentazione della Tesi di Laurea Magistrale del Dott. Stefano Tognoni, introdotta e moderata da Pietro Marcenaro, Presidente del Centro. Ne hanno discusso l'On. Lia Quartapelle, Deputata, e il Dr. Arturo Varvelli, ricercatore dell'ISPI di Milano.

Nel lavoro presentato si cerca di analizzare la reazione italiana alle rivolte nella Giamahiria Libica Araba Popolare e Socialista di Gheddafi, con la quale l'Italia aveva stretti legami socio-politico-economici, consolidatisi in maniera ufficiale nel 2008 con un Trattato di Amicizia, Partenariato e Cooperazione firmato a Bengasi dal leader libico e dal primo ministro italiano Silvio Berlusconi. Come punto di partenza di uno studio volto a toccare i temi principali emersi nell'arco temporale compreso tra la “giornata della collera” a Bengasi e in Cirenaica e il dibattito parlamentare nel quale si approvava la partecipazione italiana alla missione internazionale delle Nazioni Unite, si è voluto porre l'attenzione sui lavori parlamentari nelle Commissioni Difesa ed Affari Esteri, nei Comitati parlamentari e nelle due Camere, il Senato della Repubblica e la Camera dei Deputati. Ogni tema trattato trova la sua corrispondenza nei dibattiti, nelle istanze e nelle proposte presentate dal governo e dai parlamentari. Oltre a descrivere le reazioni italiane alla crisi libica, le sue peculiarità e le preoccupazioni derivanti dalla scelta di campo che si doveva compiere, la presente ricerca si è posta l'obiettivo di indagare il ruolo internazionale dell'Italia, le dinamiche parlamentari e l'influenza della politica interna su processi decisionali esterni ad essa.

Si è cercato di studiare, infine, quali poteri dello Stato abbiano avuto un ruolo preminente durante le vicende e quanto la gestione della crisi libica abbia contribuito all'ulteriore perdita di consenso del governo, che, insieme a motivi contingenti, avrebbe portato alla sua caduta alla fine del 2011.