Il 9 aprile, presso il Museo Diffuso della Resistenza di Torino, si è tenuto un evento per commemorare il genocidio Rwandese del 1994 con la proiezione del docu-film del regista torinese Alessandro Rocca “La lista del Console”, che ripercorre l’impegno umanitario del rappresentante diplomatico italiano, Pierantonio Costa, durante i mesi del conflitto armato che costò la vita a circa un milione di ruandesi.
Si celebra così la figura di un concittadino che ha salvato centinaia di vite dal massacro del genocidio che vent’anni fa ha coinvolto Ruanda e Burundi. Il suo operato è valso la Medaglia d’Oro al Valore Civile e la candidatura al Premio Nobel per la pace nel 2010.
All’evento, che si è svolto nell’ambito delle attività dell’Iniziativa Italia-Africa promossa dal Ministero Affari Esteri e Cooperazione internazionale, hanno partecipato l’Ambasciatore del Ruanda responsabile per l’Italia con sede a Parigi, S.E. Jacques Kabale Nyangezi, e l’Ambasciatore a riposo Gianfranco Verderame, Vice Presidente del Circolo Studi Diplomatici della Farnesina.
LA LISTA DEL CONSOLE
(Rwanda: Costa's list) di Alessandro Rocca, Italia-Canada, 2010, 52'
Produzione SGI / Rai Cinema con il sostegno di Film Commission Torino Piemonte e Regione Piemonte (Piemonte Doc Film Fund)
“Decisi che avrei operato così. Mi sarei vestito sempre allo stesso modo per essere riconoscibile: pantaloni scuri, camicia azzurra, giacca grigia. Distribuite nelle tasche – e sempre nello stesso posto – avrei messo banconote da 5000 franchi rwandesi (circa 20 euro), da 1000, da 500 e, infine, da 100 franchi, per essere sempre pronto a estrarre la cifra giusta, senza dover contare i soldi: la mancia dev’essere data nella misura giusta, se dai troppo ti ammazzano per derubarti, se dai troppo poco non passi. Nella borsa avrei avuto costantemente con me alcuni fogli con la carta intestata del consolato d’Italia, e sul fuoristrada ci sarebbero state le immancabili bandiere italiane. Quanto alla durata delle incursioni oltre confine, avrei evitato il più possibile di dormire in Rwanda e di viaggiare col buio. Aiutato dal figlio Olivier, Costa agisce di concerto con rappresentanti della Croce Rossa e di svariate Ong, e alla fine del genocidio avrà perso beni per oltre 3 milioni di dollari e salvato quasi 2000 persone, tra cui 375 bambini di un orfanotrofio della Croce Rossa. Verrà insignito della medaglia d’oro al valore civile per gli italiani portati in salvo e analoga onorificenza riceverà dal Belgio. Nei cento giorni del genocidio rwandese, Costa, che non è un missionario votato al sacrificio, ma un noto imprenditore con famiglia che si fa guidare dalla sua coscienza, decide di rischiare la sua vita, compiendo azioni straordinarie mettendo semplicemente a disposizione del prossimo la sua umanità e i suoi beni. “In mezzo a tanta violenza e sofferenza, qualcosa avevo fatto. Solo questo. Questo e niente di più”, ma col costante rammarico che si poteva fare di più. Il giornalista che ne ha raccolto la testimonianza, Luciano Scalettari, commenta così: “Secondo me, è un giusto, nel senso che danno a questo termine gli ebrei”. Risponde Costa: “Ho solo risposto alla mia coscienza. Quello che va fatto lo si deve fare”.
Alessandro Rocca – Regista del Film La lista del Console
Il 10 aprile anche la città di Alba ricorderà la tragedia del Rwanda con un doppio appuntamento, dal titolo Rwanda, 21 anni dopo il genocidio, che avrà come ospite d’onore l’ex console italiano Pierantonio Costa. Ad accompagnarlo nella rievocazione di quei drammatici mille giorni e nella ricostruzione di ciò che avvenne dopo saranno il giornalista Luciano Scalettari, la scrittrice Francesca Fabris e il regista Alessandro Rocca.
Un incontro dedicato agli studenti delle scuole superiori, alle 10.30, in sala Ordet aprirà il programma - organizzato dal centro culturale San Paolo, nell’ambito delle iniziative legate alla Giornata mondiale delle comunicazioni sociali, con la collaborazione di Comune di Alba (Ufficio stranieri e Ufficio della pace), Gazzetta d’Alba, Diocesi, Csv società solidale, Fondazione Cassa di risparmio di Cuneo, Centro piemontese Studi africani. Alle 18.30 in sala Fenoglio ( Cortile della Maddalena) il redattore di Gazzetta d’Alba Paolo Rastelli introdurrà le testimonianze degli ospiti e modererà l’incontro aperto al pubblico, durante il quale il diplomatico italiano e i reporter si soffermeranno non solo sul genocidio, che fece circa un milione di vittime, ma anche sui faticosi anni successivi, nei quali il Rwanda ha cercato di ricostruire la propria identità.