Dal cuore del primo Summit Nazionale delle Diaspore

Italiano
Progetto di riferimento: 

di Ada Ugo Abara

Il 7 Luglio segna ufficialmente l’avvio della parte operativa del progetto Summit Nazionale delle diaspore con la Cooperazione Italiana e da allora un team di esperti sta attraversando tutto il territorio nazionale alla ricerca di associazioni di migranti pronti a lanciarsi nel mondo della cooperazione. Il progetto parte dalla legge 125/2014 che riconosce le associazioni di migranti come soggetti della cooperazione, come veri e propri attori protagonisti.

Frutto di un anno di progettazione, discussione e costante dialogo con i diversi attori istituzionali coinvolti, il progetto Summit Nazionale delle diaspore nasce con l’obiettivo di creare un terreno di confronto strutturato tra le associazioni di migranti, che siano prime generazioni di immigrati o nuove generazioni di Italiani con background migratorio, il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, l’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS), Il Consiglio Nazionale per la Cooperazione allo Sviluppo (CNCS) e tutti gli altri enti pubblici o privati che si occupano di Cooperazione e hanno voce in capitolo in materia di definizione delle modalità di accesso alla cooperazione. Il Summit si propone come piattaforma strutturata in grado di accogliere le problematiche e i suggerimenti provenienti dalle associazioni delle diaspore e trasformarli in istanze politiche da sottoporre ai tavoli dei decisori in un percorso verso il raggiungimento degli obiettivi del documento programmatico di Cooperazione Internazionale del governo italiano.

Lo spirito alla base della del progetto è riassumibile in una frase che il coordinatore del gruppo di lavoro n°4 “Migrazione e Sviluppo” Cleophas Adrien Dioma ribadisce ad ogni incontro: “avremmo potuto redigere un documento a nome delle diaspore grazie agli esperti nel team e senza mai uscire dal Ministero ma abbiamo deciso di parlare direttamente con le associazioni, di ascoltare quanto hanno da dire e redigere il documento sulla base di quanto appreso”. Da ciò i sette incontri territoriali con le associazioni, le cooperative sociali e le ong, due incontri rivolti agli imprenditori immigrati (o di origine straniera) e due giornate di formazione.

A Luglio le tappe del progetto sono state toccate Firenze (15 Luglio), Napoli (16 Luglio), Padova (22 Luglio); dopo l’estate Roma (10 Settembre) e Cagliari (16 Settembre). Questo weekend sarà la volta di Torino (24 Settembre per le associazioni e 25 Settembre per gli imprenditori) e infine Milano (30 Settembre per le associazioni e 3 Ottobre per gli imprenditori).

Poco più di una settimana fa, precisamente l’8 e il 9 Settembre, anche il percorso formativo “The Smart Way” è stato spuntato dalla to do list del Summit. A cura dell’associazione Le Réseau in collaborazione con Cespi, la formazione ha unito rappresentanti di associazioni di migranti da ogni parte del globo (Burkina Faso, Etiopia, Nigeria, Moldavia, Camerun, Cina, Senegal, Perù, Capo Verde, Romania, Albania, Armenia, Ghana, Tunisia, Marocco, Costa D’Avorio, Congo RD, Italia, Filippine).

Alla fine delle due giornate gli obiettivi prefissati sono stati largamente superati; nell’aria la sensazione di conoscersi da una vita si mescolava alla consapevolezza che ad accomunare tutto ci fossero molti più elementi rispetto a quelli che socialmente dividono. Sia i formatori che i partecipanti ne sono usciti rinvigoriti, con l’impressione di aver dato quanto ricevuto. La prima giornata ha avuto inizio con prospettiva sulla nuova legge della Cooperazioni italiana e le linee guida per i progetti di migrazione e sviluppo a cura di Tana Anglana, un breve excursus sul progetto presentato da Ada Ugo Abara, una sessione su piano di comunicazione e sulle campagne comunicazione online e offline grazie alle bravissime Aurica Danalachi e Susanna Owusu Twumwah e una sessione conclusiva tenuta da Fortuna Ekutsu Mambulu sulla comunicazione interculturale. Fin dal primo momento i partecipanti sono stati messi alla prova e hanno iniziato a lavorare in gruppo. Nel corso della seconda giornata le coach Mehret Tewolde e Simona Colaiuda hanno trattato il problem solving da una prospettiva tutta nuova: hanno spinto i partecipanti a guardarsi dentro, letteralmente, alla ricerca di soluzioni nuove a problemi che prima sembravano insormontabili.

Nonostante i ritmi sostenuti, l’entusiasmo non è mai venuto a mancare nemmeno durante l’aperitivo culturale conclusivo la sera del 10 Settembre tra musica e poesie. La prossima tappa sarà Torino dove si svolgeranno due incontri: l’incontro del 24 Settembre sarà dedicato alle associazioni delle diaspore nella sede della Casa del Quartiere di San Salvario in via Oddino Morgari 14; il secondo incontro il 25 Settembre vedrà come protagonisti gli imprenditori immigrati o di origine straniera, anch’essi riconosciuti quali attori della cooperazione dalla legge 125/2014. L’incontro, organizzato in collaborazione con la Camera di Commercio, avrà luogo dalle 9.30 alle 13.00, presso il centro Congressi Torino Incontra in via Nino Costa 8, sala Sella. Chi volesse iscriversi all’uno o all’altro incontro può contattare lo staff all’indirizzo summit.diaspore@gmail.com o compilare direttamente questo modulo https://www.survio.com/survey/d/U2E3E6O8W4Y9D0W1R

A domenica!

(L'articolo costituisce il risultato di un progetto coordinato dal CSA, volto alla formazione e alla promozione di una redazione composta da giovani della diaspora a Torino)

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