Migrazione, accoglienza, inclusione, co-sviluppo - Il ruolo delle diaspore Med-Africane

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Giovedì 13 ottobre il Centro Piemontese di Studi Africani, insieme a CIPMO - Centro Italiano per la Pace in Medio Oriente, ha organizzato presso il Circolo dei Lettori di Torino il convegno “Migrazione, accoglienza, inclusione, co-sviluppo - Il ruolo delle diaspore Med-Africane". I relatori invitati all’incontro hanno discusso dell’inclusione dei migranti portatori di alte professionalità (high skills) e delle attività di capacity building rivolte alle Associazioni Diasporiche Med-Africane nelle realtà di Torino e Milano. Il Convegno si è posto l’obiettivo di evidenziare come le Comunità di cittadini, di rifugiati e di immigrati siano un elemento chiave per favorire percorsi di inclusione e di co-sviluppo, e per combattere i processi di radicalizzazione, andando oltre una mera logica di emergenza. Sono poi state presentate alcune iniziative in Lombardia e Piemonte, volte a favorire l’integrazione dei rifugiati high skilled e per l’upgrading delle Associazioni diasporiche Med-Africane: un modo per indagare cosa accade dopo il primo momento dell’accoglienza, con l’obiettivo di creare un network fra le associazioni occupate nel settore.

Dopo un intervento di Ali Baba Faye, Consigliere del Sottosegretario di Stato al Ministero dell’Interno Domenico Manzione, si sono tenuti due panel di discussione, moderati da Ilda Curti, che ha sottolineato l’importanza della differenziazione delle politiche di accoglienza e interazione con gli immigrati, tenendo conto delle differenze generazionali, religiose, culturali, di stili di vita e competenze. 

Durante la prima parte, i relatori si sono confrontati sul quadro generale riguardante l’integrazione dei rifugiati high skilled, quelle persone portatrici di alte professionalità il cui arrivo richiede una diversificazione nelle politiche di accoglienza e inclusione. Ugo Melchionda, Presidente del Centro Studi e Ricerche IDOS, ha ricordato le difficoltà esistenti per quanto riguarda la valorizzazione delle competenze di cittadini e imprese migranti, che invece avrebbero un grande potenziale in un contesto di reti globali, considerando che in Italia oggi sono presenti circa 500.000 immigrati laureati e circa 1.800.000 dotati di un diploma.

Hanno partecipato alla discussione di questa prima parte l’On. Maurizio Baradello, Camera dei Deputati, e Modou Gueye, Presidente di SUNUGAL, Associazione Socio-Culturale Comunità di origine senegalese, mentre l’On. Silvia Costa, europarlamentare, promototrice dell'iniziativa #U4Refugees, è intervenuta con un videomessaggio.

I partecipanti al secondo panel, fra cui figuravano ricercatori e rappresentanti di associazioni e del privato sociale, si sono invece soffermati su alcune esperienze locali in Piemonte e Lombardia. Ha partecipato ai lavori di questa seconda parte Monica Cerutti, Assessora Regione Piemonte con delega alle Pari Opportunità, Diritti Civili, Diritto allo Studio, Politiche giovanili, Immigrazione, Cooperazione decentrata e Diritti dei Consumatori, che ha evidenziato la necessità di valorizzare le competenze dei nuovi cittadini per una società davvero inclusiva. La Regione Piemonte punta quindi a coinvolgere le associazioni di cittadini migranti e quelle occupate in questo settore nella costruzione di un “Forum dei nuovi cittadini e delle nuove cittadine” per preparare una proposta che superi la legge regionale sull’immigrazione del 1989 con un nuovo testo sulla “promozione della cittadinanza”.

Hanno poi discusso Monica Dragone, Ufficio Cooperazione e Solidarietà Internazionale del Comune di Milano; Brhaim Baya, Segretario dell’Associazione Islamica delle Alpi di Torino; Marzia Sica, Coordinatrice dell’Area Nuove Generazioni della Compagnia di San Paolo; Petra Mezzetti, Senior Researcher pressp CeSPI; Roberto Beneduce, del progetto UNITO per studenti rifugiati dell’Università degli Studi di Torino; e Marina Villa, Ricercatrice in Sociologia dei processi culturali e comunicativi presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano.

Durante i lavori del convegno abbiamo chiesto ai relatori di raccontare brevemente la loro esperienza su alcuni temi della conferenza, a partire dalla necessità di diversificazione delle politiche di inclusione, che emerge dall’integrazione di migranti che detengono high skills, concentrandosi sugli strumenti più efficaci per la valorizzarne le competenze e garantirne una ricaduta sul territorio. Inoltre, abbiamo discusso con gli ospiti su come i flussi migratori siano composti da diverse categorie di persone, compresi cittadini portatori di alte professionalità, riflettendo poi sul fatto che le iniziative di capacity building previste da molti progetti possano anche andare oltre un mero ruolo di accompagnamento del migrante nella sua permanenza in Italia. Il confronto con i relatori su questi temi fa emergere le diverse prospettive con cui è possibile affrontare queste tematiche: da quelle più istituzionali a quella delle associazioni impegnate ogni giorno nel campo dell’integrazione. Nei prossimi giorni pubblicheremo alcuni estratti delle interviste.

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